martedì 3 dicembre 2013

Let's have a BLUE Christmas

Ci sono poche certezze nella vita, molto poche: il sole che sorge ogni giorno, la coda per il mare il giorno di ferragosto, Zanetti all’Inter; poi ci sono quelle che credevi fossero certezze, fino a quando arriva qualcuno ad abbatterle senza remore, e senza nemmeno chiederti scusa.
Con tutta probabilità, chiedendo a 100 persone di fare un esercizio semplicissimo e di “colorare” idealmente la parola “Natale”, 99 di queste la colorerebbero di rosso, o tutt’al più di bianco. Fin qui nulla di strano, direte voi.

Ma se qualcuno vi chiedesse perché associamo il Natale a questi due colori, sapreste rispondere?


 Per il bianco la risposta è abbastanza semplice: da sempre associamo il periodo natalizio all'inverno, dunque al colore della neve che cade.
Ma il rosso? Certo, ogni anno un omone famosissimo, sfidando ogni legge della fisica, visita milioni di case in una sola notte portando doni ai bambini buoni e rimpinzandosi di ogni cosa i suddetti bambini buoni gli dedichino; in più, il rosso è un colore caldo, che associamo al Natale per contrapposizione, in quanto periodo freddo.

Si parlava di persone che minano le vostre certezze: arriva un bambino un giorno, a gamba tesa, che vi chiede “Ok, rosso-uguale-Babbo Natale. Ma perché?”. Panico. Cerchi ovunque un interruttore “Rompere il vetro in caso di NATALE”, ma nessuno ci ha mai pensato. Beh, noi siamo qui per salvarvi: la vita, la faccia, già vi salviamo, non possiamo dirvi tutto noi.

Il colore rosso dei vestiti di Santa Claus ha origini non ben definite, almeno non ufficialmente: verosimilmente, la spiegazione è da ricercarsi nell’origine stessa del personaggio: Sinterklaas, ovvero San Nicola, “antenato” dell’odierno Babbo Natale, vescovo e dunque sempre rappresentato col vestito rosso d’ordinanza. Nella cultura occidentale si è evoluto ed è diventato vecchio, vestito di giubba rossa, con la barba, sovrappeso e bonaccione.

  
Bene, ora che credete di essere in salvo, entriamo noi a gamba tesa a distruggere le vostre neo-acquisite convinzioni.

Punto primo: invece che in San Nicola, alcuni vedono nella Coca-Cola il primo artefice della tonalità natalizia per eccellenza, notando che un tempo il Natale era non rosso, bensì verde, fino a quando un pubblicitario della multinazionale, tale Haddon Sundblom, decise nel 1931 di far pubblicizzare la bevanda ad un personaggio esattamente con le caratteristiche del moderno Babbo Natale. Inutile far notare che il bianco e il rosso sono i colori della Coca-Cola.


 Punto secondo: se la tesi del vestito di San Nicola barcolla sotto i colpi frizzanti della Coca-Cola, direte voi, continua ad essere solida quella del colore caldo: d’altronde, a Natale fa freddo. Certo che fa freddo, rispondiamo noi, ma solo se vi trovate nell’emisfero boreale. Vi invitiamo ad andare un 25 dicembre a Copacabana con Moon Boot e piumino, a spiegare ad un autoctono che il Natale è rosso perché fuori fa freddo, e invece il rosso è un colore che scalda. Probabilmente, oltre ad accompagnarvi al più vicino centro di salute mentale correndo sulla sabbia bollente, vi spiegherebbe che se fosse per lui avrebbe scelto il blu, o qualche altro colore freddo, visto che la temperatura esterna tocca i 35°C. Evitate anche di citare il bianco della neve, la vostra posizione è già abbastanza corrotta.

Pertanto, l’associazione rosso-Natale è data solamente da ciò che vediamo ed abbiamo sempre visto intorno a noi e manca del tutto di oggettività, dal momento che spostandosi in giro per il mondo, sebbene magari il colore resti lo stesso, cambiano del tutto le motivazioni di tale collegamento.

Ora che sapete tutto sui colori del Natale, vogliamo proprio saperlo: di che colore farete l’albero?

e-passart.com

Nessun commento:

Posta un commento