Ci sono poche certezze nella vita, molto poche: il sole che sorge ogni
giorno, la coda per il mare il giorno di ferragosto, Zanetti all’Inter; poi ci
sono quelle che credevi fossero
certezze, fino a quando arriva qualcuno ad abbatterle senza remore, e senza
nemmeno chiederti scusa.
Con tutta probabilità, chiedendo a 100 persone di fare un esercizio
semplicissimo e di “colorare” idealmente la parola “Natale”, 99 di queste la
colorerebbero di rosso, o tutt’al più di bianco. Fin qui nulla di strano,
direte voi.
Ma se qualcuno vi chiedesse perché
associamo il Natale a questi due colori, sapreste rispondere?
Per il bianco la risposta è abbastanza semplice: da sempre associamo
il periodo natalizio all'inverno, dunque al colore della neve che cade.
Ma il rosso? Certo, ogni anno un omone famosissimo, sfidando ogni
legge della fisica, visita milioni di case in una sola notte portando doni ai
bambini buoni e rimpinzandosi di ogni cosa i suddetti bambini buoni gli
dedichino; in più, il rosso è un colore caldo, che associamo al Natale per
contrapposizione, in quanto periodo freddo.
Si parlava di persone che minano le vostre certezze: arriva un bambino
un giorno, a gamba tesa, che vi chiede “Ok, rosso-uguale-Babbo Natale. Ma
perché?”. Panico. Cerchi ovunque un interruttore “Rompere il vetro in caso di
NATALE”, ma nessuno ci ha mai pensato. Beh, noi siamo qui per salvarvi: la
vita, la faccia, già vi salviamo, non possiamo dirvi tutto noi.
Il colore rosso dei vestiti di Santa
Claus ha origini non ben definite, almeno non ufficialmente: verosimilmente,
la spiegazione è da ricercarsi nell’origine stessa del personaggio: Sinterklaas, ovvero San Nicola, “antenato” dell’odierno Babbo Natale,
vescovo e dunque sempre rappresentato col vestito rosso d’ordinanza. Nella
cultura occidentale si è evoluto ed è diventato vecchio, vestito di giubba
rossa, con la barba, sovrappeso e bonaccione.
Bene, ora che credete di essere in salvo, entriamo noi a gamba tesa a
distruggere le vostre neo-acquisite convinzioni.
Punto primo: invece che in San Nicola, alcuni vedono nella Coca-Cola
il primo artefice della tonalità natalizia per eccellenza, notando che un tempo
il Natale era non rosso, bensì verde, fino a quando un pubblicitario della
multinazionale, tale Haddon Sundblom, decise nel 1931 di far pubblicizzare la
bevanda ad un personaggio esattamente con le caratteristiche del moderno Babbo
Natale. Inutile far notare che il bianco e il rosso sono i colori della
Coca-Cola.
Punto secondo: se la tesi del vestito di San Nicola barcolla
sotto i colpi frizzanti della Coca-Cola, direte voi, continua ad essere solida
quella del colore caldo: d’altronde, a Natale fa freddo. Certo che fa freddo,
rispondiamo noi, ma solo se vi trovate nell’emisfero boreale. Vi invitiamo ad
andare un 25 dicembre a Copacabana con Moon Boot e piumino, a spiegare ad un
autoctono che il Natale è rosso perché fuori fa freddo, e invece il rosso è un
colore che scalda. Probabilmente, oltre ad accompagnarvi al più vicino centro
di salute mentale correndo sulla sabbia bollente, vi spiegherebbe che se fosse
per lui avrebbe scelto il blu, o qualche altro colore freddo, visto che la
temperatura esterna tocca i 35°C. Evitate anche di citare il bianco della neve,
la vostra posizione è già abbastanza corrotta.
Pertanto, l’associazione rosso-Natale è data solamente da ciò
che vediamo ed abbiamo sempre visto intorno a noi e manca del tutto di
oggettività, dal momento che spostandosi in giro per il mondo, sebbene magari
il colore resti lo stesso, cambiano del tutto le motivazioni di tale
collegamento.
Ora che sapete tutto sui colori del Natale, vogliamo proprio
saperlo: di che colore farete l’albero?
e-passart.com